May 2013
Ci voleva pure la politica!!!
25/05/13 12:53
….e ci mancava pure questa!! Il giornalino cittadino L’Arena afferma oggi a pagina 12 che io durante la campagna per il rettorato mi sarei “proposto come candidato rappresentativo dell’area vicina al centrodestra”. WHOW! nel 2008 ero un pericoloso sovversivo di estrema sinistra, nel 2011 per lo stesso giornale ero di area centrosinistra, ed ora sono rappresentativo del centrodestra. E poi?!
Da questi articoli si vede chiaramente quanto poco capiscano di università coloro che la guardano con superficialità dall’esterno. La riduzione di tutte le questioni, comprese quelle universitarie, a questioni di politica extra universitaria è uno dei mali profondi del nostro sistema. Spero davvero che il futuro Rettore non venga deciso fuori dalla nostra università. Sarebbe quella si la peggiore delle sciagure, e stupidi sarebbero i colleghi a premetterlo! In questi mesi di campagna elettorale ho incontrato oltre ai colleghi ed al personale TA un sacco di gente, come tutti i candidati, dal Sindaco di Verona al Segretario Provinciale di CGIL, dalla Circoscrizione di Borgo Roma a imprenditori. Questo è ovvio e fa parte della normale dinamica di una campagna elettorale soprattutto per chi, come me, non essendo veronese di origine vuole capire il contesto e capire se i suoi progetti potranno trovare terreno fertile in città. Se poi qualcuno si è speso per me e la mia causa lo ringrazio di cuore, ma resta il fatto che la mia indipendenza da queste dinamiche di vecchia politica è tale che dire oggi che io sono vicino al centrodestra è come dire che sono biondo e con gli occhi azzurri.
Se dovessi poi analizzare il mio elettorato, che conosco bene, questo è per lo più (non tutto!!) di centro sinistra. Questo non perché io sia di centrosinistra (non mi riconosco affatto nel centrosinistra cittadino e nazionale!), quanto perché buona parte di questo elettorato si costituì nel 2008 quando facemmo insieme una protesta (si veda: 1, 2, 3, 4 e la risposta1 e risposta2 di Alessandro Mazzucco) molto chiara e netta contro la Legge 133/2008 (Finanziaria Tremonti-Berlusconi famosa per i suoi tagli lineari), legge che decretò l’inizio dello sfascio della università pubblica. Io ho intercettato persone in modo assolutamente trasversale all’ideologia, e di questo ne vado fiero! In queste faccende: chi di politica colpisce, di politica perisce.
Da questi articoli si vede chiaramente quanto poco capiscano di università coloro che la guardano con superficialità dall’esterno. La riduzione di tutte le questioni, comprese quelle universitarie, a questioni di politica extra universitaria è uno dei mali profondi del nostro sistema. Spero davvero che il futuro Rettore non venga deciso fuori dalla nostra università. Sarebbe quella si la peggiore delle sciagure, e stupidi sarebbero i colleghi a premetterlo! In questi mesi di campagna elettorale ho incontrato oltre ai colleghi ed al personale TA un sacco di gente, come tutti i candidati, dal Sindaco di Verona al Segretario Provinciale di CGIL, dalla Circoscrizione di Borgo Roma a imprenditori. Questo è ovvio e fa parte della normale dinamica di una campagna elettorale soprattutto per chi, come me, non essendo veronese di origine vuole capire il contesto e capire se i suoi progetti potranno trovare terreno fertile in città. Se poi qualcuno si è speso per me e la mia causa lo ringrazio di cuore, ma resta il fatto che la mia indipendenza da queste dinamiche di vecchia politica è tale che dire oggi che io sono vicino al centrodestra è come dire che sono biondo e con gli occhi azzurri.
Se dovessi poi analizzare il mio elettorato, che conosco bene, questo è per lo più (non tutto!!) di centro sinistra. Questo non perché io sia di centrosinistra (non mi riconosco affatto nel centrosinistra cittadino e nazionale!), quanto perché buona parte di questo elettorato si costituì nel 2008 quando facemmo insieme una protesta (si veda: 1, 2, 3, 4 e la risposta1 e risposta2 di Alessandro Mazzucco) molto chiara e netta contro la Legge 133/2008 (Finanziaria Tremonti-Berlusconi famosa per i suoi tagli lineari), legge che decretò l’inizio dello sfascio della università pubblica. Io ho intercettato persone in modo assolutamente trasversale all’ideologia, e di questo ne vado fiero! In queste faccende: chi di politica colpisce, di politica perisce.
Fine della corsa
24/05/13 09:17
Ho perso il III round, quello decisivo, e sono fuori dalla contesa finale! Non nego che me lo sentivo... I risultati della III votazione ne sono la prova. Evidentemente il mio modello di università non è maggioritario in Ateneo, in particolare nell'area scientifica e biomedica ma anche a Veronetta, dove sono prevalse altre logiche. Ne prendo atto con la massima serenità: volevo capire dove voleva andare questa università e l'ho capito! Quello che ho potuto dare all'Ateneo l'ho dato, sacrificando negli ultimi 7 anni non poco la mia ricerca. Per me si chiude un ciclo. Dopo 12 anni di senati accademici e beghe di ogni genere, è giunto il momento di ritornare alle ragioni vere per le quali ho scelto questo mestiere, ragioni che poco hanno a che fare con la politica accademica.
Ringrazio davvero tutti quelli che mi hanno sostenuto, apertamente o anche solo ascoltandomi in queste lunghe settimane di campagna elettorale.
Ringrazio davvero tutti quelli che mi hanno sostenuto, apertamente o anche solo ascoltandomi in queste lunghe settimane di campagna elettorale.
Veronetta vs Borgo Roma
22/05/13 15:17
Ritorno sulla questione Veronetta vs. Borgo Roma, visto che viene utilizzata strumentalmente in modo compulsivo a ridosso delle prossime votazioni.
Veronetta vs. Borgo Roma è un confronto del tutto assurdo e fuori luogo! Una contraddizione in termini che mai ho posto, né nel programma né negli incontri fatti. Ovviamente può capitare che questa questione venga utilizzata strumentalmente per fini elettorali. Io confido però nella intelligenza e nella onestà intellettuale di chi riceve questo tipo di messaggi.
Siamo un unico Ateneo e aver affermato che, se diventassi Rettore, avrò maggiore (rispetto all’attuale) attenzione verso i problemi di Borgo Roma, non significa affatto che Veronetta muore! La situazione a Borgo Roma oggi assomiglia molto alla situazione di Veronetta 10 anni fa. Manca un progetto di lungo termine, una visione che ne giustifichi la naturale ambizione di tutti alla crescita. Il progetto della Santa Marta per Economia e della Passalacqua per l’area umanistica è stato un grande progetto che fu di Elio Mosele, oggi portato avanti da Alessandro Mazzucco. Questo progetto ha dato una prospettiva a due aree fondamentali del nostro ateneo. Io vorrei un progetto analogo (ma sicuramente meno costoso) in termini di visione e prospettiva, per Borgo Roma. Questo vorrei!!! Questo ho scritto nel mio programma. Non certo la morte di una parte dell’Ateneo a favore di un’altra! Avere un progetto di lungo termine significa credere ancora che ciò che quotidianamente facciamo nei nostri uffici e nei nostri laboratori, ovunque questo avvenga compresa Borgo Roma, ha un senso ed una prospettiva. Ho sempre agito in questo modo, quando ero in senato accademico e quando sono stato Preside. Solo attorno ad una idea e ad un progetto ambizioso si può pensare di crescere ed affermarsi, e sarà sempre una crescita per l’intera comunità accademica. La gestione delle miserie quotidiane è certamente importante ma senza un obiettivo che sia alto e difficile da raggiungere, rimaniamo miseri!
Veronetta vs. Borgo Roma è un confronto del tutto assurdo e fuori luogo! Una contraddizione in termini che mai ho posto, né nel programma né negli incontri fatti. Ovviamente può capitare che questa questione venga utilizzata strumentalmente per fini elettorali. Io confido però nella intelligenza e nella onestà intellettuale di chi riceve questo tipo di messaggi.
Siamo un unico Ateneo e aver affermato che, se diventassi Rettore, avrò maggiore (rispetto all’attuale) attenzione verso i problemi di Borgo Roma, non significa affatto che Veronetta muore! La situazione a Borgo Roma oggi assomiglia molto alla situazione di Veronetta 10 anni fa. Manca un progetto di lungo termine, una visione che ne giustifichi la naturale ambizione di tutti alla crescita. Il progetto della Santa Marta per Economia e della Passalacqua per l’area umanistica è stato un grande progetto che fu di Elio Mosele, oggi portato avanti da Alessandro Mazzucco. Questo progetto ha dato una prospettiva a due aree fondamentali del nostro ateneo. Io vorrei un progetto analogo (ma sicuramente meno costoso) in termini di visione e prospettiva, per Borgo Roma. Questo vorrei!!! Questo ho scritto nel mio programma. Non certo la morte di una parte dell’Ateneo a favore di un’altra! Avere un progetto di lungo termine significa credere ancora che ciò che quotidianamente facciamo nei nostri uffici e nei nostri laboratori, ovunque questo avvenga compresa Borgo Roma, ha un senso ed una prospettiva. Ho sempre agito in questo modo, quando ero in senato accademico e quando sono stato Preside. Solo attorno ad una idea e ad un progetto ambizioso si può pensare di crescere ed affermarsi, e sarà sempre una crescita per l’intera comunità accademica. La gestione delle miserie quotidiane è certamente importante ma senza un obiettivo che sia alto e difficile da raggiungere, rimaniamo miseri!
Si vota il 23 per il ballottaggio!
21/05/13 08:19
Ancora uno step prima del ballottaggio!! Dopo oltre un mese di incontri e confronti sui programmi e sulle idee, avere 3 votazioni di cui l'ultima, quella decisiva, a distanza di una settimana sembra fatto apposta per rimettere sempre tutto in gioco. Spero di no e che tutti, a prescindere da cosa avete in mente di votare, siate liberi e sereni nel farlo. È un momento importante per il futuro della nostra università e la scelta del futuro rettore deve essere fatta esclusivamente sulla qualità del suo programma, del suo profilo scientifico e della sua storia come collega di questo ateneo. È quindi importante che si vada a votare anche il 23 maggio!!!
So di aver avuto un risultato che molti non si aspettavano. Abbiamo a portata di mano la possibilità di un vero rilancio del nostro ateneo. Sento e vedo uno straordinario crescendo di consenso sulla mia idea di università. Questo è un vantaggio enorme che può veramente concretizzarsi portando al ballottaggio e facendo vincere il 28 maggio il desiderio di un cambiamento e di un rinnovamento profondo di questo ateneo, al di fuori da logiche di parte politica o di clientela!
So di aver avuto un risultato che molti non si aspettavano. Abbiamo a portata di mano la possibilità di un vero rilancio del nostro ateneo. Sento e vedo uno straordinario crescendo di consenso sulla mia idea di università. Questo è un vantaggio enorme che può veramente concretizzarsi portando al ballottaggio e facendo vincere il 28 maggio il desiderio di un cambiamento e di un rinnovamento profondo di questo ateneo, al di fuori da logiche di parte politica o di clientela!
La Direzione Informatica
18/05/13 16:18
E la Direzione Informatica? …beh sono un informatico e so bene quanto questa sia strategica!! Alcuni processi e funzioni saranno inevitabilmente esternalizzati, ma resta comunque fondamentale mantenere il controllo su reti, servizi e sviluppo che sono strategici e che rappresentano un asset fondamentale per una organizzazione complessa come una Università.
Sinceramente vorrei portare la Direzione Informatica attuale più vicina al Rettore ed allo staff centrale (Direttore Generale e Delegati) di Ateneo. Perché? semplicemente perché dalla qualità del sistema informativo ed informatico dell’Ateneo dipende moltissimo della sua funzionalità ed efficacia. Le aree: Reti, Sistemi, Sviluppo ed Help Desk sono in continua evoluzione e le scelte e le decisioni che si operano in queste aree, avendo un impatto fondamentale e del tutto trasversale su didattica, ricerca e amministrazione, devono essere coordinate dalla Direzione Generale in strettissimo rapporto con il Rettore ed i suoi Delegati. Solo in questo modo si può garantire la massima corrispondenza tra le necessità della amministrazione e della parte docente e di ricerca dell’Ateneo e le scelte di sviluppo informatiche che saranno attuate.
Per la pagina web, penso che nel tempo questa debba essere sempre meno statica e sempre più social. Il sito di Ateneo deve diventare semplice ed accessibile per quel che concerne le informazioni essenziali ed al tempo stesso una vera e propria community, dove le attività quotidiane di tutti coloro che lavorano in università, studenti, docenti, ricercatori e personale amministrativo e tecnico, si coordinano in un unico sistema che permetta la condivisione di contenuti, la creazione di gruppi di lavoro, la coordinata gestione di documenti su modello cloud, lo scambio di informazioni, il tutorato di studenti e la personalizzazione del layout, il tutto accessibile ovunque mediante browser. Il valore nella migrazione da web a social network sta nella possibilità di essere una vera comunità integrata. Nessuna istituzione più di una università con i suoi 1500 dipendenti ed oltre 25,000 studenti può essere una vera community. Questo rappresenta un valore che può diventare anche economico e che una università moderna deve poter sviluppare.
Vorrei anche creare partnership con brand forti come Apple e Facebook. Tentai Apple on Campus nel 2010 portando Apple Italia ad un tavolo con la nostra Università il 2 marzo 2010 per la fornitura scontata di Mac e iPads agli studenti. Finì male con la paradossale (!) affermazione del vertice amministrativo dell’Ateneo “…è Apple che deve pagarci per avere il nostro brand ”…..NO! siamo noi che dobbiamo capire come evolve la tecnologia per saperla usare al meglio e per attrarre sempre più studenti fornendo qualità nei nostri servizi. Dobbiamo essere presenti su iTunes U. e sviluppare una sempre maggiore integrazione con i social network usati dai nostri studenti. Siamo una università moderna, senza una storia secolare, possiamo essere forti se sapremo puntare con decisione sul futuro e sull’uso intelligente e smaliziato delle nuove tecnologie!!
Sinceramente vorrei portare la Direzione Informatica attuale più vicina al Rettore ed allo staff centrale (Direttore Generale e Delegati) di Ateneo. Perché? semplicemente perché dalla qualità del sistema informativo ed informatico dell’Ateneo dipende moltissimo della sua funzionalità ed efficacia. Le aree: Reti, Sistemi, Sviluppo ed Help Desk sono in continua evoluzione e le scelte e le decisioni che si operano in queste aree, avendo un impatto fondamentale e del tutto trasversale su didattica, ricerca e amministrazione, devono essere coordinate dalla Direzione Generale in strettissimo rapporto con il Rettore ed i suoi Delegati. Solo in questo modo si può garantire la massima corrispondenza tra le necessità della amministrazione e della parte docente e di ricerca dell’Ateneo e le scelte di sviluppo informatiche che saranno attuate.
Per la pagina web, penso che nel tempo questa debba essere sempre meno statica e sempre più social. Il sito di Ateneo deve diventare semplice ed accessibile per quel che concerne le informazioni essenziali ed al tempo stesso una vera e propria community, dove le attività quotidiane di tutti coloro che lavorano in università, studenti, docenti, ricercatori e personale amministrativo e tecnico, si coordinano in un unico sistema che permetta la condivisione di contenuti, la creazione di gruppi di lavoro, la coordinata gestione di documenti su modello cloud, lo scambio di informazioni, il tutorato di studenti e la personalizzazione del layout, il tutto accessibile ovunque mediante browser. Il valore nella migrazione da web a social network sta nella possibilità di essere una vera comunità integrata. Nessuna istituzione più di una università con i suoi 1500 dipendenti ed oltre 25,000 studenti può essere una vera community. Questo rappresenta un valore che può diventare anche economico e che una università moderna deve poter sviluppare.
Vorrei anche creare partnership con brand forti come Apple e Facebook. Tentai Apple on Campus nel 2010 portando Apple Italia ad un tavolo con la nostra Università il 2 marzo 2010 per la fornitura scontata di Mac e iPads agli studenti. Finì male con la paradossale (!) affermazione del vertice amministrativo dell’Ateneo “…è Apple che deve pagarci per avere il nostro brand ”…..NO! siamo noi che dobbiamo capire come evolve la tecnologia per saperla usare al meglio e per attrarre sempre più studenti fornendo qualità nei nostri servizi. Dobbiamo essere presenti su iTunes U. e sviluppare una sempre maggiore integrazione con i social network usati dai nostri studenti. Siamo una università moderna, senza una storia secolare, possiamo essere forti se sapremo puntare con decisione sul futuro e sull’uso intelligente e smaliziato delle nuove tecnologie!!
Frasi ormai celebri
16/05/13 16:11
In queste settimane di campagna elettorale, dopo ore ed ore passate a parlare di programmi, oltre a motivazioni sensate per votarmi o non votarmi, ho raccolto (ovviamente sempre o quasi per via indiretta) le seguenti motivazioni a non votarmi che lasciano davvero basiti (come si dice a Verona):
Non voto Giacobazzi (Giaco) perché:
- È troppo intelligente per fare il Rettore
allora preferisco perdere...
- È inaffidabile
una versione moderna del paradosso di Epimenide di Creta?
- È narciso
funziona sempre con i prof
- È opportunista
a che serve un Rettore che non sa cogliere le opportunità?! …boh
- Giaco è amico di Tizio, io odio Tizio quindi voto Caio (per ogni Tizio e Caio possibilmente diversi tra loro)
non credo di avere nemici palesi, quindi sono fregato!
- Vuole trasformare l'Università di Verona in un Politecnico
paradosso iperbolico
- Non vuole le biblioteche
…e poi? … magari che non so leggere, brucio i libri e non so nemmeno scrivere!? e forse dietro gli attentati dell 11 settembre ci sono io, altro che Bin Laden...
- È non politico
si vero
- È troppo politico
si vero
- Altrimenti ci fa cambiare la pagina web
è troppo bella…. (la frase o la pagina web?)
- È maschilista
e pensare che su 5 miei allievi ed allieve che sono rimasti in università, 3 sono donne (e questo a Informatica, if you know what I mean)
- il Campus di Borgo Roma è un sogno irrealizzabile
Soltanto i sognatori fanno cose concrete (Tommaso Campanella, …per fortuna ci sei tu!)
- Vuol dare troppo potere ai dipartimenti
non ne hanno…
- Vuole ricostituire le Facoltà
…Giaco ministro?! WHOW!
- Pensa solo a Borgo Roma
sono quasi 10 anni che non ci si pensa…. almeno un po' credo se lo meriti
- Punta troppo sull'eccellenza
……no comment
- Non è manipolabile
Il solito pericoloso sovversivo….
- È grillino
…sarei già in Parlamento
Dai su, ….leggetevi il programma e parlate con le persone che mi hanno conosciuto davvero e sul campo! In 12 anni di Senato Accademico e 6 anni di Presidenza di Facoltà ci sarà pure un collega che ha lavorato con me e mi ha conosciuto e di cui vi fidate con cui parlare….
Non voto Giacobazzi (Giaco) perché:
- È troppo intelligente per fare il Rettore
allora preferisco perdere...
- È inaffidabile
una versione moderna del paradosso di Epimenide di Creta?
- È narciso
funziona sempre con i prof
- È opportunista
a che serve un Rettore che non sa cogliere le opportunità?! …boh
- Giaco è amico di Tizio, io odio Tizio quindi voto Caio (per ogni Tizio e Caio possibilmente diversi tra loro)
non credo di avere nemici palesi, quindi sono fregato!
- Vuole trasformare l'Università di Verona in un Politecnico
paradosso iperbolico
- Non vuole le biblioteche
…e poi? … magari che non so leggere, brucio i libri e non so nemmeno scrivere!? e forse dietro gli attentati dell 11 settembre ci sono io, altro che Bin Laden...
- È non politico
si vero
- È troppo politico
si vero
- Altrimenti ci fa cambiare la pagina web
è troppo bella…. (la frase o la pagina web?)
- È maschilista
e pensare che su 5 miei allievi ed allieve che sono rimasti in università, 3 sono donne (e questo a Informatica, if you know what I mean)
- il Campus di Borgo Roma è un sogno irrealizzabile
Soltanto i sognatori fanno cose concrete (Tommaso Campanella, …per fortuna ci sei tu!)
- Vuol dare troppo potere ai dipartimenti
non ne hanno…
- Vuole ricostituire le Facoltà
…Giaco ministro?! WHOW!
- Pensa solo a Borgo Roma
sono quasi 10 anni che non ci si pensa…. almeno un po' credo se lo meriti
- Punta troppo sull'eccellenza
……no comment
- Non è manipolabile
Il solito pericoloso sovversivo….
- È grillino
…sarei già in Parlamento
Dai su, ….leggetevi il programma e parlate con le persone che mi hanno conosciuto davvero e sul campo! In 12 anni di Senato Accademico e 6 anni di Presidenza di Facoltà ci sarà pure un collega che ha lavorato con me e mi ha conosciuto e di cui vi fidate con cui parlare….
La Squadra?
16/05/13 12:09
Domanda classica: quale sarà la squadra? ci penso da mesi… nomi in testa parecchi! Se diventassi Rettore intendo avvalermi di 10 delegati (il massimo previsto dallo Statuto). Intenderei scegliere le persone secondo aree culturali precise:
Cosa diversa per il Direttore o la Direttrice Generale. Sul tema sono assolutamente laico, e non ho nomi precisi in mente. Penso che la cosa migliore sia selezionare la o le persone da proporre al CdA a seguito di un bando apertissimo e veramente pubblico. La selezione dovrebbe avvenire in base al CV ed a lettere di presentazione che lo stesso candidato dovrebbe procurare. Su una prima rosa (ampia) di selezionati, si dovrebbe quindi passare ad una intervew pubblica con i candidati, portando un ranking dei migliori all’attenzione del CdA. Vorrei che alla interview partecipassero i delegati ed i componenti tutti del Senato Accademico. Tutte le informazioni (CV e lettere) dovranno essere resi pubblici nella intranet di Ateneo per tempo in modo da rendere consapevole la interview.
- Personale: area medica o economica
- Didattica: area scienze umane
- Ricerca: area scientifica o biomedica
- Bilancio: area economica
- Area medica: il Pres. della Scuola di Medicina
- Orientamento, servizi agli studenti e diversità: area Veronetta
- Relazioni istituzionali: area scienze giuridiche
- Relazioni internazionali: area Veronetta o scienze giuridiche
- Imprenditoria e lavoro: area scientifica e biomedica o economica giuridica
- Comunicazione: area Veronetta
Cosa diversa per il Direttore o la Direttrice Generale. Sul tema sono assolutamente laico, e non ho nomi precisi in mente. Penso che la cosa migliore sia selezionare la o le persone da proporre al CdA a seguito di un bando apertissimo e veramente pubblico. La selezione dovrebbe avvenire in base al CV ed a lettere di presentazione che lo stesso candidato dovrebbe procurare. Su una prima rosa (ampia) di selezionati, si dovrebbe quindi passare ad una intervew pubblica con i candidati, portando un ranking dei migliori all’attenzione del CdA. Vorrei che alla interview partecipassero i delegati ed i componenti tutti del Senato Accademico. Tutte le informazioni (CV e lettere) dovranno essere resi pubblici nella intranet di Ateneo per tempo in modo da rendere consapevole la interview.
La Passalacqua?
11/05/13 16:15
Spesso mi si accusa di non volere lo sviluppo del Campus di Veronetta. Questo è falso, innanzitutto per l’impegno e l’appoggio che ho dato a questo progetto sin dalla sua originaria proposta durante il rettorato di Elio Mosele (ricordo ancora l’Incontro con l’allora Ministro Zecchino nel 2002), e via via durante gli oltre 10 anni che ho trascorso in Senato Accademico, sia per aver appoggiato con il mio voto anche l’ultimo decisivo impegno relativo alla realizzazione del centro Culturale e Biblioteca Passalacqua, nel CdA del 28.02.2013. Quella delibera fu fondamentale per vincolare quell’area all’Università, evitando che si perpetrasse quello sviluppo edilizio residenziale che nulla ha a che fare con le finalità di un Ateneo e che ha in parte snaturato il progetto originario di Mosele.
La mia volontà di completare il Campus di Veronetta è totale!! Il problema non è di volontà, ma di sostenibilità dei costi e soprattutto di chi deve sobbarcarsi questi costi! Si legge dalla relazione al piano edilizio 2013-2015 che il recupero del corpo principale della Caserma Santa Marta, comprensivo del “Panificio” nel 2013 con circa 22.000 m^2 di superficie su 5 piani, metterà a disposizione complessivamente per la Università aule per circa 770 posti, laboratori per circa 230 posti, studi e postazioni amministrative per circa 400 posti, sale riunioni per circa 300 posti, sale di lettura per circa 300 posti e deposito libri per circa 1100 m^2. Questi spazi uniti agli attuali di Economia e Lettere rappresentano una espansione eccezionale dell’attuale assetto universitario di Veronetta proprio nella direzione di un Campus per le Scienze Umane. Questo ci è costato oltre 34 milioni + 9 milioni di Accordo di Programma per la Santa Marta e 8 milioni di Accordo di Programma per il Silos. Il Centro Culturale Passalacqua è cosa aggiuntiva, per un costo stimato di ulteriori 27 milioni. Questo per i muri, seguono: 2.800.000 euro per gli arredi ed attrezzature del Centro Culturale e 8.000.000 euro per ulteriori spazi per la didattica – Silos di Levante ed edifici Santa Marta, il tutto per complessivi ulteriori 38 milioni di euro. L’Ateneo ha deciso per ora di investire 15.000.000, che comunque non sono disponibili nell’immediato nel bilancio, a meno di risparmi e tagli su altri servizi e sedi. Qualcuno pensa che, a parte alcuni risparmi sulle sedi della Amministrazione Centrale, ci siano servizi o sedi da tagliare?!? Piuttosto mi viene da dire che non si investe in Grandi Attrezzature da anni e che ci sono laboratori che cadono a pezzi. Ritengo che un intervento di questo genere, così importante per la città, tra i maggiori interventi di riqualificazione all’interno delle mura da oltre un secolo, non debba pesare in questa percentuale sul bilancio di un Ateneo pubblico che vive di FFO! Ben venga il Centro Culturale Passalacqua, ma con un contributo assai più incisivo da parte della città, in modo che risulti un impegno sostenibile per l’Ateneo, che assicuri i servizi alla ricerca e la dignità di tutte le sedi universitarie, da Giurisprudenza a Scienze Motorie, fino ai Labs di Borgo Roma. Le caratteristiche e l’importanza dell’opera per il quartiere sono tali da rendere altamente probabile se non certo il fatto che sarà la città a sostenere gran parte di questa spesa. Non vedo quindi il problema, se non nel suo uso strumentale.
La mia volontà di completare il Campus di Veronetta è totale!! Il problema non è di volontà, ma di sostenibilità dei costi e soprattutto di chi deve sobbarcarsi questi costi! Si legge dalla relazione al piano edilizio 2013-2015 che il recupero del corpo principale della Caserma Santa Marta, comprensivo del “Panificio” nel 2013 con circa 22.000 m^2 di superficie su 5 piani, metterà a disposizione complessivamente per la Università aule per circa 770 posti, laboratori per circa 230 posti, studi e postazioni amministrative per circa 400 posti, sale riunioni per circa 300 posti, sale di lettura per circa 300 posti e deposito libri per circa 1100 m^2. Questi spazi uniti agli attuali di Economia e Lettere rappresentano una espansione eccezionale dell’attuale assetto universitario di Veronetta proprio nella direzione di un Campus per le Scienze Umane. Questo ci è costato oltre 34 milioni + 9 milioni di Accordo di Programma per la Santa Marta e 8 milioni di Accordo di Programma per il Silos. Il Centro Culturale Passalacqua è cosa aggiuntiva, per un costo stimato di ulteriori 27 milioni. Questo per i muri, seguono: 2.800.000 euro per gli arredi ed attrezzature del Centro Culturale e 8.000.000 euro per ulteriori spazi per la didattica – Silos di Levante ed edifici Santa Marta, il tutto per complessivi ulteriori 38 milioni di euro. L’Ateneo ha deciso per ora di investire 15.000.000, che comunque non sono disponibili nell’immediato nel bilancio, a meno di risparmi e tagli su altri servizi e sedi. Qualcuno pensa che, a parte alcuni risparmi sulle sedi della Amministrazione Centrale, ci siano servizi o sedi da tagliare?!? Piuttosto mi viene da dire che non si investe in Grandi Attrezzature da anni e che ci sono laboratori che cadono a pezzi. Ritengo che un intervento di questo genere, così importante per la città, tra i maggiori interventi di riqualificazione all’interno delle mura da oltre un secolo, non debba pesare in questa percentuale sul bilancio di un Ateneo pubblico che vive di FFO! Ben venga il Centro Culturale Passalacqua, ma con un contributo assai più incisivo da parte della città, in modo che risulti un impegno sostenibile per l’Ateneo, che assicuri i servizi alla ricerca e la dignità di tutte le sedi universitarie, da Giurisprudenza a Scienze Motorie, fino ai Labs di Borgo Roma. Le caratteristiche e l’importanza dell’opera per il quartiere sono tali da rendere altamente probabile se non certo il fatto che sarà la città a sostenere gran parte di questa spesa. Non vedo quindi il problema, se non nel suo uso strumentale.