April 2013

Lo Statuto?

Tipica domanda: Se diventa Rettore, intende cambiare lo Statuto? è come chiedere ad uno scienziato: Intende cambiare la teoria con la quale interpreta i fenomeni naturali?

Uno scienziato serio risponde: dipende! Uno statuto è come una teoria scientifica, serve per comprendere e categorizzare i fenomeni e le forze, fino a che gli esperimenti quotidiani confermano la bontà della teoria, questa si mantiene. Nel momento in cui si scopre che ci sono delle questioni che sfuggono alla teoria o che questa non cattura in modo adeguato i fenomeni, è la teoria che va adattata! lo Statuto è uno strumento, se si vede che vi sono alcuni elementi che non funzionano, si corregge. Altrimenti si mantiene.

Personalmente non amo cambiare le regole se questo non è palesemente necessario. Che vi siano tuttavia delle questioni palesemente non risolte nello Statuto di UNIVR è abbastanza chiaro prima ancora della sua promulgazione. Ne elenco alcune: ruolo dei dipartimenti, eccessivo potere al Rettore, isolamento del CdA rispetto alla catena di comando, non chiara individuazione delle funzioni e responsabilità degli organi, giusto per dirne qualcuna.

UniVeneto?


image002 Cominciamo parlando di UniVeneto, visto che l’ho ignorato nel programma! mentre lo scrivevo mi accorgevo infatti che ogni cosa che scrivevo era sostanzialmente inutile. Perché? forse perché ora come ora nessuno di noi ha veramente capito cosa è UniVeneto, a parte la vetrina (ancora vuota) che rappresenta. L’idea in se è eccezionale, stupenda, avvincente, purché sia davvero Uni+Veneto, luogo di crescita e di coordinamento delle attività degli atenei veneti tutti. Se UniVeneto è UniPadova, il mio personale interesse verso questa istituzione è nullo. Sarebbe una regressione alla Serenissima Repubblica di Venezia, dove l’unica università era appunto quella di Padova, grande e prestigiosa senza dubbio. Quel modello è superato da tempo. Non è una sola o poche grandi università (spesso pachidermiche) che possono rappresentare per il Paese un modello di crescita oggi! certo se si guarda agli USA spesso si vede solo la punta delle top universities (Harvard, Princeton, Yale ecc.) e ci si dice: noi non abbiamo una Harvard e nemmeno una Oxford. Vero! ma si ignora che il grosso della produzione scientifica e del sistema della istruzione in USA viene da università, in gran parte pubbliche, molto diffuse sul territorio. Se dovessi quindi guardare al modello Veneto cercando un paragone americano, guarderei al sistema (pubblico) della UC (University of California): 10 campus e 5 medical school, senza vocazioni predefinite in piani quinquennali di sovietica memoria, ma libere di competere anche tra loro in un sistema che è integrato in modo leggero e flessibile. Se questa è la prospettiva di UniVeneto, ben venga! Forse è il Veneto (come è la California in USA) a dover decidere cosa è davvero UniVeneto.