La Passalacqua?

Spesso mi si accusa di non volere lo sviluppo del Campus di Veronetta. Questo è falso, innanzitutto per l’impegno e l’appoggio che ho dato a questo progetto sin dalla sua originaria proposta durante il rettorato di Elio Mosele (ricordo ancora l’Incontro con l’allora Ministro Zecchino nel 2002), e via via durante gli oltre 10 anni che ho trascorso in Senato Accademico, sia per aver appoggiato con il mio voto anche l’ultimo decisivo impegno relativo alla realizzazione del centro Culturale e Biblioteca Passalacqua, nel CdA del 28.02.2013. Quella delibera fu fondamentale per vincolare quell’area all’Università, evitando che si perpetrasse quello sviluppo edilizio residenziale che nulla ha a che fare con le finalità di un Ateneo e che ha in parte snaturato il progetto originario di Mosele.

La mia volontà di completare il Campus di Veronetta è totale!! Il problema non è di volontà, ma di sostenibilità dei costi e soprattutto di chi deve sobbarcarsi questi costi! Si legge dalla relazione al piano edilizio 2013-2015 che il recupero del corpo principale della Caserma Santa Marta, comprensivo del “Panificio” nel 2013 con circa 22.000 m^2 di superficie su 5 piani, metterà a disposizione complessivamente per la Università aule per circa 770 posti, laboratori per circa 230 posti, studi e postazioni amministrative per circa 400 posti, sale riunioni per circa 300 posti, sale di lettura per circa 300 posti e deposito libri per circa 1100 m^2. Questi spazi uniti agli attuali di Economia e Lettere rappresentano una espansione eccezionale dell’attuale assetto universitario di Veronetta proprio nella direzione di un Campus per le Scienze Umane. Questo ci è costato oltre 34 milioni + 9 milioni di Accordo di Programma per la Santa Marta e 8 milioni di Accordo di Programma per il Silos. Il Centro Culturale Passalacqua è cosa aggiuntiva, per un costo stimato di ulteriori 27 milioni. Questo per i muri, seguono: 2.800.000 euro per gli arredi ed attrezzature del Centro Culturale e 8.000.000 euro per ulteriori spazi per la didattica – Silos di Levante ed edifici Santa Marta, il tutto per complessivi ulteriori 38 milioni di euro. L’Ateneo ha deciso per ora di investire 15.000.000, che comunque non sono disponibili nell’immediato nel bilancio, a meno di risparmi e tagli su altri servizi e sedi. Qualcuno pensa che, a parte alcuni risparmi sulle sedi della Amministrazione Centrale, ci siano servizi o sedi da tagliare?!? Piuttosto mi viene da dire che non si investe in Grandi Attrezzature da anni e che ci sono laboratori che cadono a pezzi. Ritengo che un intervento di questo genere, così importante per la città, tra i maggiori interventi di riqualificazione all’interno delle mura da oltre un secolo, non debba pesare in questa percentuale sul bilancio di un Ateneo pubblico che vive di FFO! Ben venga il Centro Culturale Passalacqua, ma con un contributo assai più incisivo da parte della città, in modo che risulti un impegno sostenibile per l’Ateneo, che assicuri i servizi alla ricerca e la dignità di tutte le sedi universitarie, da Giurisprudenza a Scienze Motorie, fino ai Labs di Borgo Roma. Le caratteristiche e l’importanza dell’opera per il quartiere sono tali da rendere altamente probabile se non certo il fatto che sarà la città a sostenere gran parte di questa spesa. Non vedo quindi il problema, se non nel suo uso strumentale.