È necessario ripensare la struttura organizzativa ed amministrativa dell’ateneo. La soppressione delle Facoltà ha creato in alcune aree, in particolare nell’Area delle Scienze Umane, problemi di gestione della offerta didattica, in una matassa di competenze che si intreccia tra dipartimenti, collegi didattici e amministrazione, con forme di aggregazione che ricordano più una compagine societaria che un college universitario, frammentando e complicando oltre misura la gestione dei processi, compresi quelli più semplici. La struttura amministrativa dell’ateneo va semplificata drasticamente, snellendo le catene decisionali e le procedure e mettendo il personale amministrativo nelle condizioni di lavorare al meglio al fianco del personale docente, con i medesimi obiettivi fondamentali misurabili e verificabili e della cui attuazione il Direttore Generale in primis deve rispondere. Componente docente e componente amministrativa devono essere parti di uno stesso sistema e devono perseguire obiettivi comuni che solo la condivisione dei problemi e delle soluzioni può assicurare. Il ridisegno della struttura amministrativa a supporto delle future azioni di governo si deve basare quindi su una inversione di marcia rispetto al processo di accentramento che abbiamo vissuto in questi ultimi anni. Ad una parte centralizzata deve affiancarsi una parte della amministrazione diffusa nei dipartimenti e nelle scuole. La componente centralizzata deve gestire i processi comuni: Patrimonio, Contabilità e Finanza, e Personale. La componente diffusa nei dipartimenti riguarda Didattica, Ricerca e Comunicazione, e deve prevedere un coordinamento centralizzato snello e referenti in ogni dipartimento / scuola, secondo un modello policentrico a rete. Questo garantisce il ritorno alle specificità disciplinari rispetto ad un sistema centralizzato (l’attuale) che non intercetta più le reali necessità di studenti, docenti e ricercatori impegnati quotidianamente nel garantire servizi e contenuti di qualità. Anche il sistema di comunicazione non deve essere centralizzato, fatto salvo un piccolo ufficio di coordinamento e di supporto al Rettore per le grandi iniziative di ateneo. Ogni dipartimento o scuola deve poter comunicare le proprie iniziative ed i propri risultati in assoluta libertà. È importante una azione incisiva su social media, partendo da un ridisegno complessivo del sito web, dalla sua integrazione con social networks e dallo sviluppo di Web Radio e Web TV, questo con l’aiuto di tutte le risorse di cui disponiamo, a cominciare dai nostri stessi studenti che sono ormai nativi digitali. Il personale amministrativo non è fungibile, ma al contrario deve essere rispettato e valorizzato per l’esperienza e le capacità che questo matura all’interno dell’amministrazione. È necessario ridefinire l’organizzazione amministrativa secondo una distribuzione più bilanciata di responsabilità e funzioni, puntando su formazione, valutazione e merito per quel che concerne le dinamiche di carriera. Formazione e coinvolgimento del personale in progetti che ne permettano la valorizzazione e la crescita, devono essere prassi in un ateneo moderno! L’università, che è l’ente primario della formazione avanzata, deve dedicare alla formazione del proprio personale maggiori risorse ed energie. È necessario un piano di investimento dedicato al personale tecnico di laboratorio, attualmente in proporzione 1:7 con il personale amministrativo. Tale proporzione è del tutto inadeguata per un ateneo che ha metà del suo organico docente in ambito tecnico-scientifico. A questo investimento deve corrispondere una strutturazione delle carriere del personale tecnico secondo funzioni di responsabilità del tutto simmetriche a quelle del personale amministrativo.