Colorazione di archi


tesi di dottorato, relatore: PROF. MICHELE CONFORTI (Dipartimento di Matematica, Universitá di Padova), controrelatore: PROF. BERT GERARDS (Istituto di Ricerca CWI, Amsterdam). Innanzittutto devo segnalare che la mia tesi di dottorato aveva toccato questo argomento fornendo dei contributi originali. Il materiale in essa contenuto e riguardante la Colorazione di archi ha trovato spazio in alcuni dei seguenti lavori.


AJAI KAPOOR, ROMEO RIZZI,
Edge-coloring bipartite graphs,
accepted by Journal of Algorithms
descrizione: Battiamo (o meglio battevamo) il record asintotico sulla complessitá computazionale per produrre una soluzione ottima al problema di colorare gli archi di un grafo bipartito col minor numero possibile di colori. Inoltre davamo un algoritmo di complessitá lineare (e meglio di cosí non é ovviamente possibile per una macchina sequenziale) per produrre una soluzione che impieghi solamente un colore in piú che non la soluzione ottima.


ROMEO RIZZI,
Finding 1-factors in bipartite regular graphs, and edge-coloring bipartite graphs,
submitted
descrizione: Questo lavoro migliora ulteriormente lo stato del problema di colorare gli archi in un grafo bipartito con al piú $\Delta$ colori. Il collo di bottiglia per la complessitá computazionele dell'algoritmo proposto da Kapoor e Rizzi in ``Edge-coloring bipartite graphs'' era la procedura presa in prestito da Hopcroft e Cole per il reperimento di un accoppiamento perfetto in un grafo bipartito e regolare. Qui si migliora su questa procedura grazie a degli argomenti algebrici. In lavoro mette in luce il legame tra la fattorizzazione di grafi e la fattorizzazione di numeri interi.


ALBERTO CAPRARA, ROMEO RIZZI,
Improving a Family of Approximation Algorithms to Edge Color Multigraphs,
Inf. Proc. Lett. 68 (1998) 11-15.
descrizione: Coloriamo gli archi di un grafo in modo che archi incidenti ad uno stesso nodo abbiano colori diversi. Evidentemente non possiamo sperare di impiegare meno di $\Delta$ colori, ove $\Delta$ é il massimo grado di un nodo. Il teorema di Vizing dice che possiamo sempre farcela con $\Delta+1$ colori. Tuttavia ció non é piú vero ove si consideri la possibilitá di avere archi paralleli tra una stessa copia di nodi. É stato tuttavia definito un parametro $\Delta'$, di facile computazione, che costituisce una miglior stima inferiore che non $\Delta$ sul numero di colori necessari. Delle famigerate congetture degli anni 80 affermano poi che ce la si puó sempre fare con al piú $\Delta'+1$ colori. In ogni caso, il problema di colorare gli archi con pochi colori ha importanti applicazioni. Questo spiega la serie di algoritmi che sono stati via via presentati per impiegare al piú $\alpha \Delta'$ colori. Purtroppo, ogni nuovo algoritmo se ne esce con un valore di $\alpha$ piú vicino ad 1, ma anche con una complessitá computazionale e di implementazione sempre maggiore. Noi abbiamo mostrato come con un semplice trucco fosse possibile migliorare il grado di approssimazione per ciascuno degli algoritmi sinora proposti senza incrementarne la complessitá. Ció consente di dedurre la validitá della congettura di cui sopra per $\Delta\leq 12$.


ROMEO RIZZI,
Konig's Edge Coloring Theorem without augmenting paths,
Journal of Graph Theory 29 (1998) 87.
descrizione: Il teorema dei balli é uno di quei risultati con cui Konig ha posto le basi della teoria dei grafi per come oggi é conosciuta. Il teorema ha applicazioni dirette in problemi di scheduling e timetabling, ma anche in discipline piú lontane come la statistica. Nonostante la sua importanza, il risultato veniva derivato come corollario di un'altro fondamentale teorema di Konig. Noi introduciamo un'operazione elementare che trasforma un grafo bipartito e $\Delta$-regolare in un suo fratellino minore. La dimostrazione é ora per induzione ed é diretta.


ROMEO RIZZI,
Impaccando T-tagli e T-giunti,
Bollettino Sezione B dell'Unione Matematica Italiana,
Fascicolo speciale dedicato alle tesi di dottorato (8) 1-A Suppl. (1998) 201-204.
descrizione: L'UMI offriva uno spazio di 4 pagine per presentare la tesi di dottorato nel suo prestigioso bollettino. In italiano, e con delle figure, ho cercato di attirare l'attenzione del lettore introducendo solo un paio dei problemi affrontati nella mia tesi. Risultato? Un successo: qualcuno ha risposto chiedendomi copia della tesi.



2000-02-14 © Dipartimento di Matematica - Università di Trento