PROBLEMA 1:
Considerare la soluzione
x1 = x2 = 3 e
x3 = x4 = 0.
La soluzione proposta è ammissibile?
È di base?
È ottima?
VERIFICA AMMISSIBILITÀ:
VERIFICO SE È DI BASE:
Devo verificare se x1, x2 possano
venir espresse in termini delle altre variabili.
Computo il seguente determinante:
VERIFICA OTTIMALITÀ:
Considero il problema duale:
Utilizzo gli scarti complementari:
Ottengo quindi il sistema:
Risolvendo il sistema giungo a proporre la
seguente soluzione per il duale:
Verifico ora l'ammissibilità di tale soluzione:
Siccome abbiamo una soluzione primale ammissibile
ed una soluzione duale ammissibile che soddisfano
gli scarti complementari posso di già concludere
per l'ottimalità di tali soluzioni.
In effetti i valori delle funzioni obiettivo
in corrispondenza di tali soluzioni coincidono.
la soluzione proposta è ottima
ed un certificato di ottimalità è il seguente:
PROBLEMA 2:
Se un problema di PL in forma standard
ha una soluzione ottima non di base allora.
Argomentiamo ora le risposte.
Per la dualità,
quando un problema di PL ha una soluzione ottima
anche il suo duale ha una soluzione ottima e di pari valore.
Quindi primale e duale sono entrambi ammissibili e limitati.
Il teorema fondamentale della PL stabilisce
che quando un problema in forma standard
ha una soluzione ottima allora
esso ha almeno una soluzione ottima di base.
Mostrare con un esempio come tale implicazione
non sia più vera qualora il problema non sia
in forma standard.
Se la regione ammissibile fosse poi limitata potremmo
trarne le seguenti conseguenze:
In questo caso poi di soluzioni ottime di base
devono essercene almeno due.
Infatti se x è la mia soluzione ottima non di base
essa sarà esprimibile come combinazione convessa
di almeno due soluzioni di base.
Siccome x è ottima allora tutte le soluzioni di base
utilizzate nella combinazione convessa saranno ottime.
Si consideri ora il dizionario associato
ad una qualsiasi soluzione di base ottima.
La funzione obiettivo non cambia valore
nel passare da tale soluzione di base
a qualsiasi altra soluzione di base ottima.
Questo dizionario è pertanto degenere.
Tali conclusioni cessano tuttavia di valere
se la regione ammissibile non è limitata.
Ciò è posto in evidenza dal seguente
problema in forma standard.
Esso presenta un'unica soluzione di base (e non degenere) nonostante ammetta soluzioni ottime non di base.
PROBLEMA 3:
Costruire un problema di PL
dove nè il primale nè il duale siano ammissibili.
Si consideri il seguente problema di PL
La seconda diseguaglianza può essere
riscritta come
ed è quindi in contraddizione con la prima diseguaglianza.
Il problema è pertanto inammissibile.
Il duale contiene le seguenti due diseguaglianze
e
che sono di nuovo in contraddizione.
Il problema duale è pertanto inammissibile.
Il problema proposto ha la seguente proprietà:
la descrizione del problema duale
(come ottenuta seguendo il procedimento standard)
è equivalente alla descrizione
del problema primale.
Sapresti caratterizzare per quali problemi
di PL vale tale proprità,
eventualmente restringendoti a considerare
problemi con vettore dei coefficienti della
funzione obiettivo c=1e vettore dei termini noti b=-1?
Tra questi problemi,
quali sono quelli ammissibili?
PROBLEMA 4:
Rappresentiamo in figura lo spazio delle soluzioni ammissibili, il gradiente della funzione obiettivo e la soluzione ottima.
RISOLUZIONE ALGEBRICA:
Il problema è in forma canonica e pertanto gli corrisponde il primo dei seguenti tre tableau. Il problema è ad origine ammissibile e pertanto impiego il metodo del simplesso primale per giungere al tableau ottimo.
Pertanto la soluzione ottima è
x1 = 1, x2 = 4.
Ad essa corrisponde un valore di 6della funzione obiettivo.
I valori delle variabili duali (prezzi ombra) sono y3 = 3, y4 = 1. Pertanto:
Assumiamo di incrementare di D
la disponibilità nel primo vincolo.
Il vantaggio nel considerare il duale é
che l'unica riga ad essere influenzata da questa
modifica nel problema è l'ultima.
La nuova riga può essere prodotta
attraverso opportune sostituzioni o
avvalendosi della PROVA DI CONTROLLO (prova del nove) della PL.
Ricordiamo che per ogni colonna vale quanto segue:
il valore dell'ultimo elemento della colonna
si ottiene sommando gli altri elementi della colonna ciascuno
moltiplicato per il coefficiente della riga cui appartiene
e sottraendo infine il valore del coefficiente associato alla colonna.
Colonna 1:
-1(1+D)+0(3)-(0)= -1 -D
Colonna 2:
-1(1+D)-1(3)-(0)= -4 -D
Colonna 3:
3(1+D)+1(3) = 6+3D
Pertanto la riga prodotta è:
Siccome il tableau resta ottimo
per ogni concludo che non vi sono limitazioni
nel quantitativo di diponibilità
del primo vincolo che siamo disposti ad acquistare
pagando 3 per ogni unità di incremento.
Consideriamo ora il secondo vincolo:
Colonna 1:
-1(1)+0(3+D)-(0)= -1
Colonna 2:
-1(1)-1(3+D)-(0)= -4 -D
Colonna 3:
3(1)+1(3+D) = 6+D
Pertanto la riga prodotta è:
Siccome il tableau resta ottimo
per ogni concludo che non vi sono limitazioni
nel quantitativo di diponibilità
del secondo vincolo che siamo disposti ad acquistare
pagando 4 per ogni unità di incremento.
Nel analizzare la sensitività della soluzione ottima rispetto a modifiche dei coefficienti della funzine obiettivo conviene invece riferirsi al primale.
Utilizzo nuovamente la regola di controllo
Colonna 1:
1(2+D)+1(1)-(0)= 3+D
Colonna 2:
0(2+D)+1(1)-(0)= 1
Colonna 3:
1(2+D)+4(1) = 6+D
Pertanto la riga prodotta è:
Siccome il tableau resta ottimo
per ogni concludo che la soluzione
proposta (x1 = 1, x2 = 4.)
resta ottima fintantochè
.
Consideriamo ora il secondo coefficiente della funzione obiettivo.
Utilizzo nuovamente la regola di controllo
Colonna 1:
1(2)+1(1+D)-(0)= 3+D
Colonna 2:
0(2)+1(1+D)-(0)= 1+D
Colonna 3:
1(2)+4(1+D) = 6+4D
Pertanto la riga prodotta è:
Siccome il tableau resta ottimo
per ogni concludo che la soluzione
proposta (x1 = 1, x2 = 4.)
resta ottima fintantochè
.
Risulta a questo punto istruttivo rappresentare le due funzioni obiettivo estremali ( z=-x1+x2 e z=2x1) nel piano cartesiano. L'analisi di sensitività poteva anch'essa essere condotta per via geometrica. Come esercizio aggiuntivo propongo di analizzare modifiche congiunte nei due coefficienti ossia:
PROBLEMA 5(FACOLTATIVO): Si cosideri il gioco finito a due giocatori e somma zero Carta, forbice e sasso.
MATRICE DEI PAGAMENTI:
C | F | S | |
C | 0 | -1 | 1 |
F | 1 | 0 | -1 |
S | -1 | 1 | 0 |
[C] Carta | |
[F] Forbice | |
[S] Sasso |
STRATEGIA MISTA OTTIMA:
Si consideri la strategia mista
.
Valutiamo l'aspettazione di vincita di tale strategia
contro le tre strategie pure di B:
Nel caso peggiore un'aspettazione di vincita pari a 0è garantita per la strategia mista
.
Ossia
è il valore da attribuire
alla strategia
.
Siccome la matrice dei pagamenti è antisimmetrica
(i ruoli dei due giocatori sono analoghi ed interscambiabili)
il gioco è equo ossia di valore 0.
Pertanto la strategia proposta è ottima.
Era possibile giungere alla stessa conclusione
fornendo una strategia di valore 0anche per il giocatore B.
Poichè il valore di ogni strategia di A
è minore o eguale a quello di ogni strategia di B
ne sarebbe derivata l'ottimalità di entrambe le strategie.
Potresti fornire una strategia di valore 0per il giocatore B?
Tale strategia è unica? Perchè?
CONSIDERAZIONI SULLA STRATEGIA DI B
A GIOCO OTTIMO DI A:
Torniamo a considerare
l'aspettazione di vincita della strategia
per A
contro le tre strategie pure di B.
Su ciascuna di tali strategie abbiamo ottenuto
il valore 0.
Poichè ogni strategia mista di B è
combinazione convessa di strategie pure di B
la stessa conclusione deve valere per ogni
strategia (pura o mista) di B.
Pertanto, se fosse garantito che A si attiene
alla strategia ottima, la scelta sulla strategia di B risulterebbe
ininfluente agli effetti del gioco.
CONTROESEMPIO:
Si consideri la seguente matrice di pagamenti:
Strategia 1 | Strategia 2 | |
Unica Strategia | -1 | 1 |
Oppure si estenda il gioco
Carta, forbice e sasso
come segue:
C | F | S | Suicidio | |
C | 0 | -1 | 1 | 100 |
F | 1 | 0 | -1 | 100 |
S | -1 | 1 | 0 | 100 |
Si osservi che entrambi sono
giochi finiti a due giocatori e somma zero.
Il secondo di essi è inoltre un gioco equo.
(La definizione di equità non contempla
le maggiori possibilità che B ha di sbagliare).
Tuttavia nessuno dei due giochi è simmetrico
(ossia le matrici dei pagamenti non sono antisimmetriche).
Sapresti ora costruire un controesempio simmetrico?
Una seconda caratteristica dei controesempi forniti
è che essi contemplano
per il giocatore B
una strategia dominata
da qualche altra strategia,
ossia una colonna della matrice dei pagamenti
domina (maggiore o eguale su ogni singola componente)
una qualche altra colonna.
Il giocatore B dovrebbe essere un suicida per utilizzare
la strategia corrispondente ad una tale colonna.
Sapresti fornire un controesempio dove tale dominanza non
sia presente?
Vista infine l'abbondanza
di controesempi ottenuti,
sapresti caratterizzare quali siano i giochi
che non sono controesempi?
PROBLEMA 6(FACOLTATIVO): Dato un sistema di diseguaglianze
dirò che esse implicano la diseguaglianza se ogni che soddisfa l'insieme soddisfa anche la diseguaglianza . Si consideri il problema di decidere se un dato sistema implichi o meno una data diseguaglianza.
Si consideri il seguente problema di PL:
Se il problema è inammissibile
allora il sistema, non ammettendo alcuna soluzione,
implica banalmente la diseguaglianza.
Se il problema è illimitato
allora il sistema non implica la diseguaglianza
dacchè il sistema ammette soluzioni
con
arbitrariamente grande.
Altrimenti siano e una soluzione primale ed una soluzione duale ottima. Sia V il valore della funzione obiettivo.
Se V > z allora l'implicazione non vale e posso argomentare tale conclusione fornendo la soluzione primale . Essa soddisfa al sistema e tuttavia .
Se
allora l'implicazione vale
e posso argomentare tale conclusione
fornendo la soluzione duale
.
Infatti per ogni soluzione
del sistema avremo che
Dal teorema della dualità possiamo pertanto derivare una buona caratterizzazione di quando un sitema di diseguaglianze implichi o meno un'ulteriore diseguaglianza. Siano i vettori dei coefficienti delle incognite nelle diseguaglianze costituenti il sistema. Sia c il vettore dei coefficienti delle incognite nella diseguaglianza aggiuntiva.
23 Aprile 1998 |
© Dipartimento di Matematica - Università di Trento |