Presentazione
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Silvio Omizzolo, nato a Padova da famiglia che aveva radici nell'Altopiano
di Asiago, eccellente pianista e docente di pianoforte, direttore
dell'Istituto Musicale C.Pollini di Padova, fu anche uno dei massimi
compositori veneti del XX secolo nel Veneto.
Allievo del compositore vicentino Almerigo Girotto, tempro` l'amore per
la tradizione romantica in un linguaggio contrappuntistico costruttivista,
accostabile a quelli di P.Hindemith e B.Bartok, ma anche con sperimentazioni
dodecafoniche. La sue opere pianistiche piu` significative sono forse i
Dieci Studi sul Trillo (1936-39),
recentemente riprese in chiave jazzistica da Enrico Intra e Marco Gotti
(Lectio brevis sul trillo per pianoforte di Silvio Omizzolo, 2005),
ed il Concerto per pianoforte ed orchestra (1959-60),
premiato al Concorso Internazionale Regina Elisabetta, Bruxelles 1969.
Vi e` particolare attesa per la prima esecuzione assoluta della
Elegia per gli impiccati di Bassano da parte della
Orchestra Filarmonia Veneta di Treviso e del Coro Citta` di Padova,
prevista per la serata del 26 settembre insieme alla Sinfonia n.3 Eroica
di L.van Beethoven al Teatro J.da Ponte di Bassano.
Il Monte Grappa fu teatro della lotta partigiana ed il 26 settembre 1944
gli alberi di Bassano divennero le forche su cui 31 prigionieri della
resistenza furono impiccati per rappresaglia. Bassano e` citta` medaglia d'oro
della Resistenza e la memoria del 26 settembre, ravvivata dalla omonima
Associazione, e` celebrata con commossa partecipazione.
Nel 1963 l'autore vicentino Neri Pozza scrisse una Elegia per gli impiccati
di Bassano,
Mare nero intorno al Grappa, mare-fuoco,
nero carcere le strade.
Nere jene scatenate,
grida lunghe, lacerate.
Nero il bosco, il sasso nero
cielo azzurro - cielo nero,
bianchi i vivi ammanettati,
bianchi i morti abbandonati
[...]
i cui ottonari ipnoticamente ripetitivi alternati a versi liberi
suggerirono a Silvio Omizzolo la composizione della Elegia per contralto,
baritono, voce recitante, coro ed orchestra. Finora questo brano era stato
eseguito solo in un arrangiamento per canto e pianoforte; ora, grazie ai
coniugi Peruzzi-Omizzolo e all'Associazione 26 Settembre, sara` possibile
ascoltarlo nella ricca orchestrazione prevista dal compositore.
La celebrazione della difficile scelta della Resistenza fara` da severo
contrappunto alla celebrazione beethoveniana dell'eroe di eta` napoleonica
ed al disinganno dello stesso Beethoven per le
magnifiche sorti e progressive dell'impero.
La citta` di Nove e` sede di una ricca tradizione di ceramica d'arte
documentata nel museo cittadino, nel quale figurano pezzi di grande interesse
di maestri ceramisti del Novecento. Nell'Auditorium dell'Istituto d'Arte
di Nove si terranno gli altri eventi del Festival Omizzolo, che
presenteranno una ampia rassegna della raffinata produzione cameristica di
Silvio Omizzolo, tra cui spiccano la Sonata per violino e pianoforte
(1966-7), Notturno e danza per flauto e pianoforte (1965) ed il
Divertimento in tre tempi per clarinetto e pianoforte (1974).
Di Omizzolo ascolteremo anche il Lamento della sposa padovana (1941),
su testo di anonimo del Duecento, per soprano e insieme da camera.
Questo brano, che narra il dolore della sposa per la partenza del marito
alle crociate, esprime la dolorosa meditazione di Omizzolo sulla guerra,
espressa in uno stile semplice ed elegante che rivisita i modi della
musica madrigalistica sulle orme di Gian Francesco Malipiero e del primo
Luigi Dallapiccola.
Altri eventi presenteranno l'opera di Omizzolo nel quadro della musica
del Novecento. Ascolteremo i Kindertotenlieder di G.Mahler,
autore cruciale tra l'Ottocento ed il Novecento, testimone della ricca
tradizione musicale ebraica in quella Vienna illuministica che sara`
negli anni Trenta bersaglio primo del nazismo e dell'antisemitismo.
Vi sara` un concerto Nono-Omizzolo, in cui la musica da camera di Omizzolo
si accompagnera` a brani importanti di Luigi Nono. I pianisti Nicola Giosmin
e Daniele Barbato eseguiranno i Momenti Musicali (1989), ultima e
piu` matura produzione del Maestro padovano ed il soprano Milli Fullin
cantera` La Fabbrica Illuminata per soprano e nastro elettronico,
brano di straordinaria efficacia drammatica del Maestro veneziano:
qui il nastro elettronico riporta i rumori dell'acciaieria Italsider,
le voci operaie parlano di lotta sull'ambiente di lavoro ed i versi
di Cesare Pavese esprimono la speranza di liberazione. La musica di Nono
immerge lo spettatore nel fragore delle fonderie e nel tumulto della lotta
operaia, stimolando l'attenzione del pubblico alle tematiche della condizione
di lavoro in fabbrica e del degrado del territorio.
Per ulteriori informazioni sulla musica di Luigi Nono, consultare
Archivio Nono.
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